Nonno 'Ciano è morto da più di un anno. Quando ero più giovane e sognavo della sua morte, mi risvegliavo sempre sudato e triste. Eppure quando quel giorno è venuto non è stato terribile come mi aspettavo.
Forse la lontananza rende la presenza fisica inutile e la sostituisce con il ricordo più facilmente. Inoltre negli ultimi tempi era diventato un esserino provato dalla vecchiaia e soprattutto la nonna Concettina per stare dietro a lui stava per rimetterci anche lei la salute.
Io me lo ricordo ad Agosto che giochicchiava con le mani di Anna o con lei che si dimenava sul suo letto. Ma mi basta soffermarmi ancora un po' e mi vengono in mente i compleanni da bambino, le serate estive con il saluto in bicicletta, le pasquette, le giornate al mare, i suoi soliti proverbi, le fisime, il nervo alla testa dolorante, la coppola sempre in testa, le mani lunghe e morbide, le partite a briscola dove barava per averla vinta, la sua 127 rossa che con mia mamma abbiamo ammaccato, la violella e il suo garage che venduto è diventato la mia prima casa, il suo numero di telefono di casa, il letto con il materasso altissimo, le sue storie di mia mamma bambina e il suo orgoglio per un nipote che si stava facendo strada nella vita e di cui aveva avuto il privilegio di vedere la sua sposa e la sua prima figlia.
Di tanto in tanto cerco di ripescare nei ricordi qualcosa di nuovo e mi accorgo che mi manca tanto.
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