giovedì 23 febbraio 2012

Memo sogni

Metto qui un appunto su due sogni che ho fatto in questi giorni e che mi sono rimasti particolarmente impressi.

Incubo: in bocca, comparivano, vicino a tutti i molari della mascella inferiore, delle setole folte e nere, tipo quelle degli spazzolini. Non sapevo come tagliarle e anche quando ci riuscivo, ricrescevano velocemente. Mi sono svegliato quasi subito, piuttosto scosso e ci ho rimuginato sul significato tutta la giornata.

Sogno: ero al funerale di nonno Carminuccio e la sua bara veniva sepolta nella sua campagna, vicino allo stanzone dove ha passato, lavorando, gran parte della sua vita. Io assistevo un po' da lontano, vicino al pozzo dell'acqua. A un certo punto, si è deciso di dissotterrarla e scoperchiarla. Ho viso il suo viso con gli occhi che si muovevano, anche la mano si apriva e si chiudeva. C'era più stupore che paura e la cosa che più mi stupiva erano i suoi capelli folti neri, che io ho visto solo nelle sue foto da ragazzo. Il sogno finiva così, interrotto dalla sveglia del mattino. Ci ho pensato sul bus per un bel po'.


giovedì 16 febbraio 2012

Il sole all'alba

Da un po' di mattine, all'alba, quando esco di casa, intorno alle sette, fa già capolino un timido sole. Molta neve si sta sciogliendo e, nonostante faccia ancora un dannato freddo, mi pare che la primavera stia arrivando a grandi falcate.
Oggi sono contento. A mezzogiorno esco dall'ufficio e torno a casa perché i nonni oggi non possono stare assieme ad Anna. Passeremo il pomeriggio assieme, magari al parco oppure giocando con le costruzioni o con la sua cucinetta. Bene, mi impegnerò a darle retta e a non guardare la TV piuttosto che giocare con lei.

lunedì 13 febbraio 2012

Mio fratello bis

Questo fine settimana abbiamo ospitato mio fratello con la sua ragazza. Sono stati, specialmente per mia moglie, due giorni abbastanza intensi: colazione/pranzo/cena, tieni pulito cucina&bagno, lava, rifai i letti, ecc.. Io ho fatto la mia misera piccola parte: ho lavato i piatti ed ho elogiato il lavoro della mia mogliettina. In definitiva è andata molto bene e anche loro sono rimasti molto contenti di come li abbiamo trattati. Anche noi abbiamo apprezzato la loro compagnia, soprattutto lo sbattone che si sono fatti per arrivare da noi (volo+treno). Di sicuro Anna si è divertita un mondo ad avere gli zii pronti a giocare con lei in ogni istante, tanto che, una volta volati via, ha pianto un bel po' e ha voluto la mamma vicino per essere consolata. Anche se ci si vede di rado, queste occasioni  permettono ad Anna di tener vivo l'affetto per gli zii e le rafforzano l'idea di famiglia allargata.
Io e mio fratello abbiamo parlato il giusto e non ci sono stati imbarazzi di circostanza. L'ho visto rilassato alla nostra presenza e questo mi ha fatto molto piacere. Gli abbiamo anche mollato la bimba e se ne sono andati a passeggio per la neve soli soletti. Anche durante i carri del carnevale, gli ho lasciato la bimba in braccio per tutto il tempo così si sono goduti assieme quel momento particolare. Ho scattato, come d'obbligo, tante foto e, quelle più rappresentative, di sicuro finiranno nell'album dei ricordi.
Peccato solo, che siano stati solo due giorni.

martedì 7 febbraio 2012

Mio fratello

Con mio fratello, per molti anni non c'è stato alcun rapporto. O lui era succube del mio curriculum accademico o ero io a sentirmi troppo in alto. Fatto sta che per molto tempo non ci siamo né sentiti né sopportati. Ognuno aveva notizie dell'altro attraverso mia mamma.
Da un po' di anni a questa parte, invece, faticosamente, stiamo riannodando il legame. Crescendo ho imparato ad apprezzare il suo ottimismo, lo sbandierare a tutti un sorriso strafottente anche quando in cuor suo è demoralizzato, il saper vivere in una comunità paesana che a me è stata in genere ostile o incomprensibile. Così piano pianino, tramite facebook, sms e foto di Anna ci siamo riavvicinati. 
Non è che ci sentiamo ogni giorno, ma comunque ora ho una idea su quello che gli passa per la testa. Tuttavia mi piacerebbe condividere con lui le mie e le sue ansie, frustrazioni e paure ma, evidentemente, non è ancora arrivato il momento giusto. 
Devo cercare di lavorare di più in questo senso, magari facendo io più spesso il primo passo e raccontando il mio personale, piuttosto che aspettare che sia lui ad aprirsi.

lunedì 6 febbraio 2012

Una parola di troppo

Ieri Anna stava giocando con il carillon a corda in cucina. Siccome tirava violentemente la corda le ho intimato di smetterla con una frase piuttosto generica. Lei, di spalle, ha continuato ad armeggiare, io, incavolato, le ho detto di smetterla altrimenti mi arrabbiavo. Lei si è fermata di colpo e ho subito capito che avevo sbagliato i tempi. L'ho vista guardarmi con gli occhi già umidi, poi in lacrime è corsa dalla mamma. Sono stati necessari circa dieci minuti per rassicurala che papà non si sarebbe arrabbiato, che lei aveva fatto di tutto per fermare il carillon, che io le volevo bene e che, anzi, avevo sbagliato a rimproverarla. Mi sono sentito piuttosto sciocco per quel rimprovero. Ieri sera, quando lei ancora si divertiva sul lettone e mi abbracciava, io ancora ripensavo a quel momento. A volte sono stanco e indolente e non mi rendo conto che, per la sua età, lei è una bambina d'oro e non si può pretendere che si comporti come un cagnolino che appena fa qualcosa la si rimette a cuccia. 
Su questo punto devo decisamente migliorare.